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Sbalordisce l’attesa
tra il lampare di parole
da oggetto a nuvola
da animale ad anima
vagiti di luce agganciati alla penna
si fa giovane la poesia
e subito innamorata
da tenere stretta al caldo del golfino
* *
Aperto al sogno e schiavo
il tempo trascorso che spazza insetti e corpi
giù nello stagno, che pare quieto e segreto
senza udito e muto
cullerà parole pollini appena nate
i loro nomi stilizzati si udiranno a pelo d’acqua
custodiamo, ti prego,
questo tempo nell’abbraccio
prima che se ne faccia mulinello sciame
***
Cos’è stato detto?
voce altra alta voce
fraseggio incomprensibile (cerchio che esclude)
oscillano ciglia al risveglio
metronomo di voci
del colloquio dimenticato in cortile
nel quadro mai appeso
appannano vetri i respiri
dita, muovendosi mute, disegnano stormi di uccelli alle finestre
chiedono di entrare
(mentre il cielo svuota)
bellezza e apparizione in ogni specchio tasca angolo di stanza
in ogni scarpa che non si muove, o forse si muove
quando ostinatamente ancora chiamo
e aspetto di sentire la sua corsa
Adriana Tasin (Tione di Trento, 1959) si è laureata in Scienze Naturali all’Università di Bologna e ha insegnato matematica e scienze a Madonna di Campiglio, dove tuttora vive. Si è dedicata alla scrittura in forma poliedrica ma solo negli ultimi anni ha focalizzato l’attenzione sulla produzione poetica ottenendo riscontri positivi anche in questo ambito, oltreché in ambito narrativo. Suoi testi appaiono in riviste, antologie e blog letterari.
Nel gennaio 2020 ha pubblicato la sua raccolta poetica d’esordio, Il gesto è compiuto, con Puntoacapo Editrice; l’opera ha ricevuto importanti riconoscimenti in molti premi letterari.