Esercizi di sparizione

 

Non sono traducibili le distanze, come non
lo sono le poesie e gli sguardi, tranne quelli
più arrendevoli, quelli che sanno attendere
davanti alla porta o alla finestra, già colma
di orizzonti inarrivabili e luce adagiata
all’ultimo tramonto.

_________

Ogni giorno compiamo
piccoli esercizi di sparizione
quando abbracciamo un altro
e quando ci abbracciamo soli
abitiamo il mondo ad occhi chiusi

Scontiamo sguardi
mettendo specchi alle finestre
catechizziamo desideri di prossimità
quando la notte ci svegliamo
con l’urlo di Munch

_________

Un fantasma che prega
non è una ferita per gli occhi
fa necessità di sguardo

ci rende testimoni di un’esistenza larga
concede all’ombra di farsi candida

_________

D’autunno è facile perdersi in un bosco di betulle,
quando si vive a certe latitudini o si è appassionati di romanzi russi.
Nel giardino della casa dove abitavo da bambino
c’erano tre alberi dalla corteccia bianca.
Erano stati piantati dai miei genitori poco dopo la mia nascita.
Sulla tomba di mio padre c’è ancora una betulla nana,
l’unica a resistere e ad aspettarmi di anno in anno,
anche adesso che si approssima l’inverno
e di foglie non ce ne sono già più.

_________

 

 

Similar Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *