L’ex sacerdote Charles Berthouzoz (1944-2013) ne “La nuda morte” scrive un’ antologia legata all’attività di consulente funerario: una personalissima “Spon River”, tradotta da Alberto Nessi e pubblicata in edizione bilingue (francese/italiano) da alla chiara fonte di Lugano. Ringrazio l’editore Mauro Valsangiacomo per il dono.
Tre testi
Lei mi teneva il braccio
durante la sepoltura del marito
– come fa tutto bene!
– come mi è prezioso!
– pensi sessant’anni di matrimonio!
– che farei senza di lei?
L’ho vezzeggiata, commosso
da quella fiducia infantile.
E’ della razza degli esseri rari,
sempre contenti,
per i quali la bontà
non ha un secondo fine.
Una visita è un regalo.
La vita, una grazia.
Proibito morire
in certe cliniche!
<<Venga tra mezzanotte e l’alba,
con una macchina comune,
in modo discreto
all’entrata dei fornitori>>.
Preleviamo il cadavere,
una vergogna
per la medicina
e l’efficienza
dell’istituto.
Escluso avanzare una critica:
chi pagherebbe le nostre imposte?
In questo la morte
assomiglia alla nascita:
i più logori luoghi comuni
fanno effetto.
-Come somiglia a suo padre…!
-Sembra che dorma…!
http://poesiaallachiarafonte.ch/volgere-traduzione/
http://www.cdt.ch/cultura-e-spettacoli/notizie/120598/poesie-sulla-morte-pubblicate-in-bara.html