Non hanno scuse
invitano a gesti plateali
le derive fragili del paesaggio
luoghi assoluti sottratti alle radiografie
ai parenti stretti alle memorie
in epigrafe sui muri
Fino a ieri contavano
le appartenenze gli sguardi
rubati dietro al cancello le ombre
già prossime al sacrificio dei corpi
quando la notte spezza le catene
e si fa per tutti sogno luminoso
(in : “La dimora dello sguardo”, Fara Editore 2018)